giovedì 29 settembre 2016

The Royal Scots


Il soggetto rappresentato è un soldato dei Royal Scots nel 1903.
Il Kit di base è della ditta inglese Chota Sahib di Sid Horton. Un marchio molto conosciuto negli anni ’80 ’90. Ormai la ditta ha chiuso i battenti da un pò, in seguito i suoi pezzi sono stati ristampati per un periodo dalla Sarum Soldiers.
Oggi l’unico modo per dipingere i pezzi di questo catalogo è di trovarli in internet, io ne ho acquistati alcuni su Ebay o magari in qualche negozio che ne abbia ancora (vedi caccia al tesoro).
I soggetti di questo catalogo sono quasi esclusivamente membri dell’esercito britannico nelle varie epoche e quasi tutti 54 mm. La qualità delle sculture non è certo paragonabile a quella che troviamo nei soldatini di oggi e alcuni sono quasi più toys che models.
Personalmente però devo dire che ne sono particolarmente affascinato, un po’ perché sono stati i primi soldatini in metallo che ho dipinto a metà anni ’80 e quindi mi ricordano piacevolmente un periodo denso di entusiasmo e poi perché storicamente e a livello uniformologico sono oltretutto molto attendibili.


Per chi volesse informazioni sulle miniature Chota Sahib, vi consiglio questi due siti: www.lrmminiatures.com del figurinista americano Louis Masses dove ne parla in dettaglio, e www.mirofsoft.com del belga Roffler Michel che offre diversi cataloghi vintage da scaricare tra cui anche questo.




L’idea di dipingerlo è venuta fuori sfogliando il libro “British Army Uniforms in Color” un libro molto interessante pieno zeppo di tavole uniformologiche di soldati inglesi dal 1908 al 1919.
Da una di queste tavole è stato tratto il nostro soldatino.
Anche se abbiamo i riferimenti giusti per dipingere la nostra figura è ugualmente vero che il divertimento è saperne di più: il reggimento di appartenenza, la storia e gli avvenimenti di quel periodo, i dettagli dell’uniforme riprodotta e tutte quelle informazioni che ci raccontano cose reali che poi trasmettiamo nel realizzare la nostra miniatura.
Un altro libro autorevole e molto interessante che descrive bene la storia dei reggimenti scozzesi dalle loro origini fino alle campagne nelle Falklands e del Golfo è “The Scottish Regiments” di Diana Henderson.



                                                   

Prima di dipingerlo, ho fatto una piccola modifica sostituendo la testa con un’altra più accattivante presa dalla mia banca dei pezzi sciolti e riposizionandola, ho riadattato il cappello originale in maniera corretta.
Ultima cosa l’ambientazione, dove ho riprodotto una porzione di una caserma inglese del periodo in mattoni e tetto di ardesia.
Ho usato una porzione di un vecchio kit Alemany in gesso di scagliola adattata e completata con legnetti di balsa, plasticard e un foglio di acetato per simulare il vetro della finestra.
Per la pittura ho usato colori acrilici Vallejo e Andrea.




Come dicevo il divertimento è anche studiare e fare ricerca sui nostri personaggi. Quindi mi sono dato da fare per trovare degli accessori di militaria che arricchissero il soldatino, per presentare un display con il nostro Royal Scots insieme a un fuciliere degli “Scottish Rifles“ The Cameronians sempre Chota Sahib e degli oggetti realmente indossati da questi soldati.

Ho trovato delle cartoline originali del 1913 con sopra le illustrazioni presenti nel libro, i badge indossati sui copricapo, i bottoni della blusa e dei riquadri di tartan reggimentale, per il Royal Scot "Hunting Stewart tartan".  Avrei trovato anche le due medaglie che erano state coniate all’epoca e distribuite a chi aveva fatto parte della spedizione in Sudafrica, ma erano decisamente fuori budget e quindi mi sono accontentato della foto.
Storicamente, Il 1° dei due Battaglioni dei Royal Scots fu impiegato dal 1899 al 1903 in Sudafrica durante la seconda guerra Anglo-Boera. Al ritorno in patria tutti i militari furono decorati della “British Queens South Africa Medal” e della “King's South Africa Medal”.




Royal Scots cap badge

Royal Scots button 

Hunting Stewart tartan

“British Queens South Africa Medal” and “King's South Africa Medal”



Ecco che con tutti questi elementi avevo finalmente completato il mio progetto.
Alla fine scegliere e realizzare un soldatino certamente vintage con una trentina d'anni sulle spalle mi ha divertito molto, e posso dire di essere soddisfatto del risultato.

Vorrei concludere questo articolo con una riflessione personale, che per me vale sempre.
Ci sono vari modi di interpretare questa passione di elaborare e dipingere soldatini.
Oggi rispetto a qualche decina d’anni fa abbiamo a disposizione kit di miniature pressoché perfette dove potersi dilettare con pennelli e colori così da passare momenti di puro relax e divertimento. Bisogna però non dimenticare che nel momento che dipingiamo questi soggetti non a caso definiti “soldatini”, noi ricreiamo figure in uniforme e personaggi realmente esistiti che hanno preso parte a eventi bellici, e vissute situazioni reali molto spesso ben documentate. La soddisfazione nel portare a termine questi progetti, deve essere oltre che aver fatto un lavoro modellistico al meglio delle nostre possibilità, quella di aver studiato nel modo migliore il soggetto scelto cercando di esaltarne le caratteristiche peculiari in maniera corretta e/o enfatizzando dettagli riconducibili all’evento o momento specifico in cui la nostra figura è ambientata.
Ecco che soprattutto per chi è nuovo di questa disciplina è fondamentale capire l’approccio di come trattare questa branchia modellistica.
Senz’altro è possibile scegliere un soggetto per gli accostamenti cromatici o per la posa intrigante o evocativa, ma bisogna anche impegnarsi un minimo nella ricostruzione e nella fedeltà storica, se non altro per saperne qualcosa di più oltre il foglietto con la guida dei colori dentro la confezione, e vedrete che alla fine sarete più soddisfatti e il nostro soldatino sarà anche più bello.

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